Negli ultimi mesi il mercato dei mutui ha vissuto un’accelerazione inattesa. Dopo un lungo periodo di tassi elevati, il primo trimestre del 2025 ha segnato un’inversione di tendenza grazie ai tagli progressivi del costo del denaro da parte della BCE. Questo cambiamento ha rimesso in moto la domanda di mutui, in particolare quelli a tasso fisso, spingendo anche le surroghe e contribuendo a riattivare il comparto immobiliare.
In una situazione così mutevole, per chi sta valutando l’acquisto della prima casa o vuole rinegoziare il proprio finanziamento, è importante tener conto dell’andamento dei tassi interbancari, le politiche monetarie attese e le nuove offerte bancarie.
Si tratta di un quadro che si completa con le agevolazioni fiscali ancora attive, come il bonus prima casa under 36 e i bonus per riqualificare le abitazioni dal punto di vista energetico. Vediamo cosa è importante sapere in merito.
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ToggleI tassi in tempo reale: cosa dicono Euribor e IRS
Nei primi giorni di luglio, l’Euribor, cioè l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, sta registrando un leggero rialzo. Il valore a 3 mesi è salito da 1,944% a 1,948%, il 6 mesi da 2,016% a 2,019%, mentre l’Euribor a 1 anno è ora a 2,049%.
Anche l’Eurirs, che influenza i mutui a tasso fisso, è in lieve aumento: il parametro a 20 anni è passato da 2,84% a 2,86%, quello a 30 anni da 2,77% a 2,80%. Si tratta di movimenti contenuti, che però arrivano dopo mesi di contrazione e che, finalmente, danno inizio ad una fase di stabilizzazione.
In tutto questo, i tassi attuali sono ancora più bassi rispetto ai livelli precedenti. Il taglio di aprile ha portato il tasso BCE al 2,40%, in netto calo rispetto al 4,50% dell’anno precedente.
Secondo le proiezioni CRIF, entro fine anno potrebbero esserci altri due tagli, con un Euribor 3 mesi atteso attorno all’1,75% entro dicembre.
La risposta del mercato: surroghe in forte crescita e preferenza per il fisso
Il calo dei tassi nei primi mesi del 2025 ha prodotto effetti ben visibili. Le surroghe, spinte dalla convenienza delle nuove offerte, sono cresciute del +40% nel canale online. La quasi totalità delle richieste si orienta verso il tasso fisso, scelto dal 98% dei mutuatari.
Questo perché, a dispetto del recupero dell’Euribor, le offerte a tasso fisso restano per molti più attraenti, anche in base alla propria propensione al rischio.
Le erogazioni complessive sono cresciute del +28,8% nell’ultimo trimestre 2024, e la domanda di mutui ha registrato un +22,4% nel primo trimestre 2025. In parallelo, il mercato immobiliare ha visto una ripresa delle compravendite: +7,6% nel Q4 2024, con il 41,5% delle transazioni sostenute da mutuo, in netto aumento rispetto al 37% di fine 2023.
Tendenze future: quali scelte convengono nei prossimi mesi
Il contesto attuale è definito da due forze opposte: da un lato la stabilizzazione dei tassi IRS, dall’altro le aspettative di nuovi tagli BCE che potrebbero riportare l’Euribor sotto il 2% già entro l’estate.
Il tasso fisso resta una scelta adatta a chi punta sulla stabilità. I livelli attuali permettono di bloccare rate contenute per tutta la durata del piano. Anche il valore degli immobili continua a crescere: nel primo trimestre 2025, il prezzo/mq è salito del +3,7% per gli immobili usati, +3,3% per i ristrutturati e +3% per il nuovo.
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