L'intervista esclusiva a Marina Colaizzi, Segretario Generale dell'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali.
- Ben arrivata, la sua nomina è stata a lungo attesa, rappresenta un passo significativo nella prosecuzione della governance distrettuale. Grazie, sono consapevole di quanto sia importante questo ruolo, delle responsabilità che ne conseguono, di quanto ci sia ancora da fare anche perché siamo in prossimità di scadenze importanti dell’Autorità di distretto. Prendo il testimone da una persona che stimo, che ho avuto il piacere di conoscere e con cui ancora tengo rapporti di amicizia, l’ingegner Baruffi. Vengo dal Ministero dell'ambiente, ora diventato Ministero della transizione ecologica, ma muovo i primi passi nella pubblica amministrazione dal ’92, con qualche esperienza pregressa nel settore privato. Ho iniziato ad occuparmi di concessioni di derivazioni che riguardavano proprio questo territorio del Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto e quindi ho iniziato a prendere confidenza con la materia delle acque a partire dal testo unico del ’33. Al Ministero mi sono occupata della regolazione del servizio idrico integrato presso il comitato nazionale di vigilanza sulle risorse idriche, dove ho avuto il piacere di lavorare col professor Passino. Quando è stato abrogato questo comitato, col passaggio all'autorità di regolazione AEEGSI, ora ARERA, sono entrata a far parte della direzione generale della salvaguardia del territorio e in quell'occasione ho avuto il piacere e la fortuna di lavorare con la dottoressa Gaia Checchucci, a cui devo un grazie particolare perché mi ha dato l'opportunità di occuparmi in maniera ancor più pregnante di queste tematiche, in quanto mi assegnò al coordinamento della divisione che si occupava dei distretti e del piano di gestione delle acque e tutela delle risorsa idrica. Possiedo una formazione trasversale, economica, giuridica e tecnica. Ho acquisito competenze e conoscenze sugli aspetti che riguardano molto l'attività di ingegneri, geologie e biologi, le attività delle autorità di distretto e di questa autorità in particolare. - Lei è abituata ad operare nel campo e si confronta da molto tempo con problematiche ambientali ed idrologiche. Le chiediamo in relazione alle prerogative di segretario generale, il suo pensiero sulle questioni più rilevanti. Sicuramente credo sia fondamentale il rapporto stretto con il territorio di riferimento quindi sia con le istituzioni, poiché il nostro punto di riferimento sono le regioni e le province autonome, sia con gli stakeholders e gli operatori di settore. È fondamentale creare un dialogo costruttivo e reciproco di informazioni e di scambio anche di visioni differenti per cercare di convergere e pervenire a soluzioni di mediazione di tutti gli interessi in gioco, spesso tra loro anche contrapposti. Quest’anno dobbiamo aggiornare i due piani di gestione delle acque e del rischio di alluvioni, i due pilastri, cardine del nostro operato incardinato sulle due direttive quadro 2000/60 e 2007/60. Entrambe le direttive hanno finalità differenti, tutela della risorsa idrica e tutela dalle acque, che sembrerebbero contrastanti ma che poi convergono sull’approccio alla gestione integrata della risorsa idrica. All’Unione Europea è importante dimostrare gli sforzi che sono stati fatti in questi anni per la conoscenza dello stato di salute dei corpi idrici, cosa è stato fatto e cosa verrà fatto perché si mantenga questo stato di qualità, quali sono le strategie, le possibilità per la lotta ai cambiamenti climatici, che pure ci coinvolgono, e che quindi comportano un passaggio tra i due estremi, il rischio siccità e il rischio alluvioni. Mi riferisco anche all'altro strumento di pianificazione della gestione del rischio di alluvioni, alla delimitazione delle mappe di pericolosità e di rischio idraulico e a come queste si inseriscono nel territorio. Proprio a tal riguardo, stiamo avviando una forte interlocuzione con le regioni e le province autonome, perché è necessario ai fini della adozione del piano di gestione del rischio di alluvioni, comporre le norme di attuazione dello stesso che vadano a contemperare quegli interessi, che possono essere contrastanti e che investono poi soprattutto la politica territoriale dei comuni. Questi i due principali traguardi che ci vedono impegnati fino al 22 dicembre di quest'anno, con l'approvazione dei due aggiornamenti dei piani. Un altro importante passo a cui tengo è l’impegno da parte di tutta la struttura di portare a definizione ciò che riguarda i finanziamenti che potranno arrivare dal piano nazionale di ripresa e resilienza, il PNRR, un impegno su cui dovremo concentrare le nostre attenzioni ed energie. - Partecipazione e consultazione dei progetti di piano, il suo punto sul percorso in atto. In questo momento è aperta proprio la fase di consultazione pubblica che si chiuderà a metà del mese di settembre. In questo periodo, auspichiamo che vengano rappresentate le esigenze del territorio perché per quanto l'Autorità di bacino faccia “esercizio di conoscenza e monitoraggio” delle situazioni, è anche vero che è importante in questa fase che i soggetti interessati manifestino attraverso la consultazione pubblica le loro esigenze. Terremo debitamente conto di queste. Ci confronteremo anche in sede di Conferenza Operativa, per poter poi portare a compimento la pianificazione e trovare quindi quella sinergia, quella complementarità tra il nostro lavoro e le esigenze del territorio e portare poi in ambito della Conferenza Istituzionale Permanente le due pianificazioni condivise con il territorio. - Per concludere, prime impressioni rispetto agli stimoli di queste prime settimane? Provo emozioni contrastanti: l’entusiasmo, l'emozione impressa dalla bellezza di Venezia, di questa sede meravigliosa in cui ci troviamo. Ho trovato uno staff qualificato, preparato, presente e anche appassionato, quindi questo non potrà che aumentare la spinta a portare avanti questo compito molto importante, che richiede grande responsabilità, che non mi sottraggo dall'assumere, con l’auspicio di buoni risultati. Concludo (chiosando): siamo tutti sulla stessa barca e quindi dobbiamo trovare la giusta rotta per arrivare tutti allo stesso obiettivo, che è quello di salvaguardare le risorse idriche, la laguna e la città di Venezia, il territorio dal rischio di alluvione, dal rischio siccità. È interesse di tutti, e l’Autorità di distretto costituisce la sintesi di questi interessi, trovare compimento e convergere verso un obiettivo comune. Saluto tutti affettuosamente.
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