Newsletter elettronica n. 15 – febbraio 2018 |
La Conferenza COWM 2018 sarà occasione di incontro per specialisti nel mondo dell’acqua, delle risorse idriche, della protezione del suolo e dell’ambiente che partecipano alle attività di ricerca e sviluppo in una vasta gamma di argomenti tecnici e di gestione relativi agli Osservatori dei Cittadini e al loro impatto sulla società. Un’opportunità per scoprire come massimizzare i potenziali benefici derivanti dagli Osservatori dei Cittadini nei settori del monitoraggio ambientale, della gestione dei rischi naturali (tra cui inondazioni e siccità), della gestione e pianificazione dell’uso del suolo. Vi invitiamo a partecipare e a candidare una vostra presentazione sottomettendo un abstract con il vostro contributo. Per ulteriori informazioni sulle modalità di iscrizione e di partecipazione alla call for abstracts visionate il sito della conferenza www.cowm.eu |
Nella transizione tra cultura dell’emergenza e cultura della prevenzione, siamo tutti responsabili: politici, amministratori, tecnici e cittadini. Il primo passo di tale processo è conoscere e comunicare i rischi naturali del territorio per imparare a conviverci. In tal senso, per ridurre il rischio connesso agli eventi naturali, la Direttiva Europea 2007/60 (Direttiva alluvioni) ed il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni del Distretto delle Alpi Orientali individuano i principali settori di intervento: prevenzione, protezione e preparazione. Riconoscendo che il rischio zero non esiste e non può essere garantito, migliorare la consapevolezza e la preparazione di tutti gli attori coinvolti nei possibili eventi di dissesto idrogelogico fa parte delle principali azioni della pianificazione. La comunicazione del rischio è una questione complessa e spesso controversa, perché implica affrontare questioni relative alla sicurezza delle persone, a conoscenze, comportamenti, paure e percezioni diverse. Durante i due giorni di convegno verranno affrontate analisi di best practices, resoconti di esperienze sul campo, riflessioni metodologiche e tutorial sui metodi. È possibile iscriversi al Convegno, che si terrà a Trento - sala conferenze Caritro nelle date del 18, 19 e 20 aprile 2018, compilando il presente form. Per ulteriori informazioni sul convegno consultare la sezione Convegno 2018. ![]() |
La normativa garantisce e disciplina il diritto d'accesso all'informazione ambientale detenuta dalle autorità pubbliche nonché la diffusione delle informazioni stesse, con la finalità di perseguire uno sviluppo ambientale sostenibile, obiettivo al cui raggiungimento devono contribuire in pari misura sia le istituzioni pubbliche che i cittadini. Questi ultimi sono infatti veri e propri attori della tutela dell’ambiente, cui il legislatore chiede di interagire con le istituzioni, al fine di stimolarle sia al livello nazionale che comunitario. Questo diritto è uno strumento a tutela dell’ambiente, che viene inteso come vero e proprio bene della vita non solo dal diritto italiano ma anche e soprattutto dalle convenzioni internazionali e dal diritto europeo, che impongono agli stati di adoprarsi al fine di tutelare l’ambiente, attribuendo un interesse ed un potere diffuso, in capo a ciascun cittadino, a conoscere le informazioni riguardanti l’ambiente. Questa normativa di settore viene poi ad inserirsi e coordinarsi nel più generale contesto di pubblicità, trasparenza, e riutilizzo dei dati delle pubbliche amministrazioni, previsto dal d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33, dal d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82, e dal d.lgs. 24 gennaio 2006, n. 36. Pertanto il Distretto, già da tempo, oltre a pubblicare sul sito istituzionale i propri atti di pianificazione ed i dati ambientali di propria pertinenza, consente di richiedere altre informazioni di proprio interesse, mettendo a tal fine a disposizione del cittadino apposita modulistica. Il Distretto ha poi lavorato al fine di limitare il più possibile i casi di diniego dell’accesso alle informazioni ambientali, mantenendo al contempo ferma la tutela dell’ambiente e della collettività. Pertanto, affinché le informazioni acquisite non vengano utilizzate in maniera distorta, esse saranno rilasciate con una licenza aperta che al contempo ne disciplina le modalità di riutilizzo. In base al contenuto della licenza di rilascio, sarà possibile riprodurre, distribuire, comunicare, trasmettere e ritrasmettere, estrarre e reimpiegare le informazioni acquisite, solo ed esclusivamente per la specifica finalità per la quale sono state richieste attraverso l’apposita istanza e solo con riferimento allo specifico ambito territoriale con riferimento al quale sono state elaborate dall’Ente. All’atto del rilascio verranno altresì precisate le ulteriori condizioni da rispettare nel riutilizzo delle informazioni: - attribuirne la paternità, indicando la fonte delle informazioni e il nome del Distretto delle Alpi Orientali; - pubblicare e condividere gli eventuali lavori derivati con la stessa licenza o con una licenza compatibile; - non riutilizzare le informazioni in un modo che suggerisca che abbiano carattere di ufficialità o che l’Autorità approvi l'uso che di esse viene fatto; - prendere ogni misura ragionevole affinché gli usi innanzi consentiti non traggano in inganno altri soggetti e le informazioni medesime non siano travisate. >> Per saperne di più Direttiva 2003/4/CE Il diritto di accesso alle informazioni ambientali (Ministero dell'Ambiente) Il diritto di accesso alle informazioni ambientali (lexambiente.it) |
La fase di elaborazione della proposta del “metodo distrettuale di riferimento” è stata sostenuta e supportata sin dal suo nascere da un percorso di consultazione pubblica che ha inteso coinvolgere fattivamente i principali potenziali portatori di interesse:
Il percorso partecipativo si è svolto nelle seguenti fasi: |
>> Per saperne di più >> Direttiva per la determinazione dei deflussi ecologici a sostegno del mantenimento/raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientali fissati dal Piano di gestione del distretto idrografico delle Alpi Orientali >> Sintesi dei contributi dei portatori d’interesse |
Importante la fase transitoria, che prevede un percorso articolato in fasi, la prima delle quali, che terminerà nei primi sei mesi del 2018, sarà la verifica del quadro conoscitivo di riferimento per dare piena attuazione alla procedura prevista, sia per le acque superficiali che sotterranee, e poi la fase di sperimentazione della procedura stessa, con particolare riferimento alle soglie degli indici considerati. >> Per saperne di più >> Individuazione approccio metodologico di Distretto |
>> Per saperne di più Progetto CReIAMO PA Slide della conferenza |
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