Galleria fotografica  

01 02 03 04 DSC00187 bella rotta (1024x768) 05 DSC00039 rotta Alpone bella (1024x768) 06 Rotta_Megliadino_saletto (1024x683) 07 DSCF5163 tasso bella (1024x768) 08 IMG_4699 bella (1024x768) 09 Rotte a monte di Caldogno (1024x683) 10 DSC00002 bella (1024x768) (2) 11 DSC00016  Tramigna  bella (1024x768) (2) 13 IMG_4713 bella (1024x768) 12 DSC00169 bella da elicottero (1024x768) 14 IMG_4720 bella (1024x768) 15 DSC00015  Tramigna bella (1024x768) 16 Veggiano1 (1024x683) 17 Vicenza_stadio_Menti (1024x683) (2) 18 IMG_4701 bella (1024x768) 19 Vicenzacittà (1024x683) (2)
   

Newsletter elettronica n. 15 – febbraio 2018 

 
 

COWM 2018
A Venezia la seconda Conferenza Internazionale sugli Osservatori dei Cittadini
Michele Ferri, Martina Monego

Il Distretto idrografico delle Alpi Orientali organizza la seconda Conferenza Internazionale sugli Osservatori dei Cittadini per la gestione delle acque e dei rischi naturali, che si svolgerà a Venezia - Palazzo Labia, dal 27 al 30 Novembre 2018.
La Conferenza COWM 2018 sarà occasione di incontro per specialisti nel mondo dell’acqua, delle risorse idriche, della protezione del suolo e dell’ambiente che partecipano alle attività di ricerca e sviluppo in una vasta gamma di argomenti tecnici e di gestione relativi agli Osservatori dei Cittadini e al loro impatto sulla società. Un’opportunità per scoprire come massimizzare i potenziali benefici derivanti dagli Osservatori dei Cittadini nei settori del monitoraggio ambientale, della gestione dei rischi naturali (tra cui inondazioni e siccità), della gestione e pianificazione dell’uso del suolo.
Vi invitiamo a partecipare e a candidare una vostra presentazione sottomettendo un abstract con il vostro contributo. Per ulteriori informazioni sulle modalità di iscrizione e di partecipazione alla call for abstracts visionate il sito della conferenza www.cowm.eu

 

Life FRANCA
Prima Conferenza Nazionale del progetto
Renato Angheben, Fabio Lazzeri, Guido Perghem, Daniele Rossi, Marcello Zambiasi
 

Il Distretto delle Alpi Orientali nell'ambito del LIFE FRANCA organizza il primo Convegno Nazionale sul tema della comunicazione dei rischi da eventi naturali con l’obiettivo di condividere esperienze e metodi, costruire una rete di rapporti e sviluppare sinergie.
Nella transizione tra cultura dell’emergenza e cultura della prevenzione, siamo tutti responsabili: politici, amministratori, tecnici e cittadini. Il primo passo di tale processo è conoscere e comunicare i rischi naturali del territorio per imparare a conviverci. In tal senso, per ridurre il rischio connesso agli eventi naturali, la Direttiva Europea 2007/60 (Direttiva alluvioni) ed il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni del Distretto delle Alpi Orientali individuano i principali settori di intervento: prevenzione, protezione e preparazione. Riconoscendo che il rischio zero non esiste e non può essere garantito, migliorare la consapevolezza e la preparazione di tutti gli attori coinvolti nei possibili eventi di dissesto idrogelogico fa parte delle principali azioni della pianificazione. La comunicazione del rischio è una questione complessa e spesso controversa, perché implica affrontare questioni relative alla sicurezza delle persone, a conoscenze, comportamenti, paure e percezioni diverse. Durante i due giorni di convegno verranno affrontate analisi di best practices, resoconti di esperienze sul campo, riflessioni metodologiche e tutorial sui metodi.
È possibile iscriversi al Convegno, che si terrà a Trento - sala conferenze Caritro nelle date del 18, 19 e 20 aprile 2018, compilando il presente form.
Per ulteriori informazioni sul convegno consultare la sezione Convegno 2018.

 

DIRITTO DI ACCESSO ALLE INFORMAZIONI AMBIENTALI
Più semplice ed effettivo il diritto dei cittadini
Chiara Petrucci

Il distretto lavora per rendere sempre più semplice ed effettivo il diritto dei cittadini, tutelando al tempo stesso ambiente, territorio e collettività. L’istituto dell’accesso all’informazione ambientale, introdotto nel nostro ordinamento già con l’art. 14 della legge 8 luglio 1986, n. 349 (istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale) trova oggi la propria compiuta normativa di riferimento nel D. Lgs. n. 195/2005, emanato in attuazione della direttiva comunitaria 2003/4/CE.
La normativa garantisce e disciplina il diritto d'accesso all'informazione ambientale detenuta dalle autorità pubbliche nonché la diffusione delle informazioni stesse, con la finalità di perseguire uno sviluppo ambientale sostenibile, obiettivo al cui raggiungimento devono contribuire in pari misura sia le istituzioni pubbliche che i cittadini. Questi ultimi sono infatti veri e propri attori della tutela dell’ambiente, cui il legislatore chiede di interagire con le istituzioni, al fine di stimolarle sia al livello nazionale che comunitario. Questo diritto è uno strumento a tutela dell’ambiente, che viene inteso come vero e proprio bene della vita non solo dal diritto italiano ma anche e soprattutto dalle convenzioni internazionali e dal diritto europeo, che impongono agli stati di adoprarsi al fine di tutelare l’ambiente, attribuendo un interesse ed un potere diffuso, in capo a ciascun cittadino, a conoscere le informazioni riguardanti l’ambiente.
Questa normativa di settore viene poi ad inserirsi e coordinarsi nel più generale contesto di pubblicità, trasparenza, e riutilizzo dei dati delle pubbliche amministrazioni, previsto dal d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33, dal d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82, e dal d.lgs. 24 gennaio 2006, n. 36. Pertanto il Distretto, già da tempo, oltre a pubblicare sul sito istituzionale i propri atti di pianificazione ed i dati ambientali di propria pertinenza, consente di richiedere altre informazioni di proprio interesse, mettendo a tal fine a disposizione del cittadino apposita modulistica.
Il Distretto ha poi lavorato al fine di limitare il più possibile i casi di diniego dell’accesso alle informazioni ambientali, mantenendo al contempo ferma la tutela dell’ambiente e della collettività. Pertanto, affinché le informazioni acquisite non vengano utilizzate in maniera distorta, esse saranno rilasciate con una licenza aperta che al contempo ne disciplina le modalità di riutilizzo. In base al contenuto della licenza di rilascio, sarà possibile riprodurre, distribuire, comunicare, trasmettere e ritrasmettere, estrarre e reimpiegare le informazioni acquisite, solo ed esclusivamente per la specifica finalità per la quale sono state richieste attraverso l’apposita istanza e solo con riferimento allo specifico ambito territoriale con riferimento al quale sono state elaborate dall’Ente. All’atto del rilascio verranno altresì precisate le ulteriori condizioni da rispettare nel riutilizzo delle informazioni:
- attribuirne la paternità, indicando la fonte delle informazioni e il nome del Distretto delle Alpi Orientali;
- pubblicare e condividere gli eventuali lavori derivati con la stessa licenza o con una licenza compatibile;
- non riutilizzare le informazioni in un modo che suggerisca che abbiano carattere di ufficialità o che l’Autorità approvi l'uso che di esse viene fatto;
- prendere ogni misura ragionevole affinché gli usi innanzi consentiti non traggano in inganno altri soggetti e le informazioni medesime non siano travisate.
>> Per saperne di più
Direttiva 2003/4/CE
Il diritto di accesso alle informazioni ambientali (Ministero dell'Ambiente)
Il diritto di accesso alle informazioni ambientali (lexambiente.it)

 

CONSULTAZIONE PUBBLICA PER IL NUOVO DEFLUSSO ECOLOGICO
I contributi dei portatori d’interesse nel percorso partecipato
Matteo Bisaglia

In attuazione del Piano di gestione delle acque del Distretto delle Alpi Orientali redatto ai sensi della Direttiva 2000/60/CE e per corrispondere a quanto richiesto dal Decreto Direttoriale n. 30/STA 13/02/2017 del MATTM, è stata avviata da marzo 2017 un’attività di revisione e aggiornamento dei metodi di determinazione del deflusso minimo vitale al fine di garantire il mantenimento, nei corsi d’acqua, del deflusso ecologico a sostegno del raggiungimento degli obiettivi di qualità assegnati dal citato Piano. Con tali finalità è stato dunque istituito un Gruppo di lavoro distrettuale, costituente articolazione di un più ampio Tavolo Tecnico Nazionale, con lo scopo di individuare un indirizzo metodologico di riferimento distrettuale per la determinazione del deflusso ecologico.
La fase di elaborazione della proposta del “metodo distrettuale di riferimento” è stata sostenuta e supportata sin dal suo nascere da un percorso di consultazione pubblica che ha inteso coinvolgere fattivamente i principali potenziali portatori di interesse:
  • associazioni ambientali;
  • utilizzatori della risorsa idrica per finalità di produzione idroelettrica;
  • utilizzatori della risorsa idrica per l’agricoltura;
  • pescatori;
  • esperti ittiologi;
  • strutture regionali e provinciali preposte alla tutela naturalistica;
  • agenzie di protezione ambientale ed uffici idrografici.

Il percorso partecipativo si è svolto nelle seguenti fasi:
INFORMAZIONE (da luglio a dicembre 2017): illustrazione ai soggetti interessati mediante incontro pubblico a Venezia e sito dedicato in merito a obbiettivi di programmazione e svolgimento delle iniziative in atto, consentendo così di comprendere fin dai primi momenti le tematiche affrontate;
CONSULTAZIONE (da luglio a ottobre 2017) coinvolgimento delle principali categorie di soggetti interessati nelle attività del Gruppo di lavoro distrettuale per la definizione e condivisione degli aspetti e delle questioni più significative; la partecipazione di tali categorie, espressione di posizioni spesso reciprocamente conflittuali e quindi non sempre riconducibili a sintesi, si è concretamente sviluppata nel corso di incontri coordinati dall’Autorità di bacino oppure attraverso specifici contributi scritti;
PARTECIPAZIONE (novembre 2017): condivisione in due cicli di incontri pubblici a Vicenza e Pordenone, degli esiti delle attività e di come siano stati considerati nell’elaborazione dei documenti di Piano i contributi dei soggetti interessati.
Gli incontri pubblici hanno registrato una partecipazione complessiva di quasi 200 presenze e sono sempre stati trasmessi in diretta streaming registrando ad oggi 800 visualizzazioni.
Le registrazioni degli incontri sono disponibili sul canale youtube del Distretto delle Alpi Orientali
>> Per saperne di più

 

DIRETTIVA DEFLUSSO ECOLOGICO
Nuovo metodo di riferimento distrettuale
Andrea Braidot

La Direttiva Deflussi Ecologici, approvata dalla Conferenza Istituzionale Permanente del 14 dicembre 2017, costituisce attuazione del Decreto n. 30 della Direzione Generale per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque del Ministero dell’Ambiente di data 13 febbraio 2017, che ha assegnato alle Autorità di bacino distrettuali il compito di adeguare, aggiornandoli, i metodi di determinazione del deflusso minimo vitale al fine di garantire il mantenimento, nei corsi d’acqua, del deflusso ecologico. L’attività costituisce anche attuazione del Piano di gestione delle acque, già approvato nell’ottobre 2016, e si inquadra all’interno del cosiddetto Action Plan, elaborato dallo stesso Ministero in esito all’incontro avvenuto con la Commissione Europea nel febbraio 2016; con questo piano lo Stato Italiano ha assunto l’impegno di dare attuazione ad alcune “azioni di recupero” su vari temi inerenti l’applicazione della Direttiva Quadro Acque. La Direttiva Deflussi Ecologici propone un metodo di calcolo del deflusso ecologico ad area vasta (cosiddetto “metodo distrettuale di riferimento”) rispetto al quale le Amministrazioni verificheranno la coerenza delle metodologie già applicate sui propri territori e predisporranno, ove necessario, i conseguenti aggiornamenti. Nel quadriennio 2018-2021 (fase di medio periodo), il metodo potrà essere ulteriormente affinato attraverso la cosiddetta “fase di verifica e sperimentazione”, anche allo scopo di tener conto di situazioni sito-specifiche non individuabili alla scala di area vasta. Dopo una prima fase transitoria, della durata di sei mesi, il metodo distrettuale di riferimento sarà applicato per le nuove derivazioni sin dal 1° luglio 2018 (le Amministrazioni potranno applicare un criterio di progressività); per le derivazioni in atto il nuovo metodo sarà applicato in caso di significatività del prelievo, cioè nel caso questo costituisca causa del mancato raggiungimento/mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale.
>> Per saperne di più

>> Direttiva per la determinazione dei deflussi ecologici a sostegno del mantenimento/raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientali fissati dal Piano di gestione del distretto idrografico delle Alpi Orientali
>> Sintesi dei contributi dei portatori d’interesse
 

DIRETTIVA DERIVAZIONI
Valutazioni ambientali
Renato Angheben

In conformità a quanto previsto nelle “Linee guida per le valutazioni ambientali ex ante delle derivazioni idriche in relazione agli obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici superficiali e sotterranei”, approvate con Decreto del Direttore della Direzione Generale per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque del MATTM n. 29/STA del 13.02.2017, è stata elaborata la “Direttiva per la valutazione ambientale ex ante delle derivazioni idriche in relazione agli obiettivi di qualità ambientale definiti dal Piano di Gestione del Distretto idrografico delle Alpi Orientali”. La metodologia adottata si basa sulla valutazione del rischio ambientale che, per effetto di una nuova derivazione, il corpo idrico o i corpi idrici da questa interessati possano riportare un deterioramento del loro stato di qualità, ovvero possano non raggiungere gli obiettivi ambientali fissati dai Piani di gestione distrettuali, secondo quanto previsto dalla Direttiva 2000/60/CE. La metodologia sarà applicabile a tutte le derivazioni (nuove e rinnovi) insistenti su corpi idrici superficiali e sotterranei, comprese le sorgenti e i laghi, che possono generare impatti ambientali sui corpi idrici, squilibri del bilancio idrico ed alterazioni degli habitat idraulicamente connessi ai corpi idrici ovvero ricadenti nel loro corridoio fluviale.
Importante la fase transitoria, che prevede un percorso articolato in fasi, la prima delle quali, che terminerà nei primi sei mesi del 2018, sarà la verifica del quadro conoscitivo di riferimento per dare piena attuazione alla procedura prevista, sia per le acque superficiali che sotterranee, e poi la fase di sperimentazione della procedura stessa, con particolare riferimento alle soglie degli indici considerati.
>> Per saperne di più

>> Individuazione approccio metodologico di Distretto

 

CReIAMO PA
Governance della risorsa idrica
Sara Pasini

Il 29 novembre 2017 si è tenuta a Roma la Conferenza “Il futuro della gestione della risorsa idrica: tutela e sostenibilità” organizzata dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito del progetto CReIAMO PA finanziato dal Programma Operativo Nazionale (PON) Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 e volto a sviluppare la capacità amministrativa centrale e regionale e l’integrazione della sostenibilità ambientale. La Conferenza, che ha avuto come tema centrale la governance nel settore della gestione delle risorse idriche, ha illustrato le azioni intraprese dal Ministero per raggiungere gli obiettivi comunitari e lo stato delle procedure di infrazione nel settore idrico che interessano il nostro Paese. Sono stati illustrati i principali risultati raggiunti a livello centrale e attraverso le iniziative degli Enti locali; particolare evidenza è stata data alla nuova governance avviata con l’istituzione delle Autorità di bacino distrettuali. Tra gli obiettivi prioritari per il futuro figurano il consolidamento del ruolo di indirizzo, regia e coordinamento del MATTM, il rafforzamento degli strumenti di governo e del dialogo con le istituzioni comunitarie e l’incremento della capacità di orientarne le decisioni. I Piani di Gestione delle Acque e del Rischio Alluvioni si confermano il punto di arrivo di un difficile processo pianificatorio, ma anche un nuovo importante punto di partenza per una gestione integrata della risorsa idrica in ottemperanza alle Direttive comunitarie.
>> Per saperne di più
Progetto CReIAMO PA
Slide della conferenza

 

INVITO ALLA VISITA

Compila il form (i campi contrassegnati con * sono obbligatori) per segnalare siti d’interesse naturalistico e culturale legati all’acqua e alla sua gestione.

  

Ti sei perso i numeri precedenti? Vai qui

Iscriviti alla newsletter dell'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali inserendo il tuo indirizzo di posta elettronica nella seguente pagina.
Per inviare commenti e contributi sui temi trattati scrivici a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
." target="_blank">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo..

L'Autorità di bacino distrettuale è titolare del trattamento dei dati. I dati sono gestiti nel rispetto delle norme vigenti. Gli indirizzi non saranno in alcun modo comunicati né diffusi a terzi. In ogni momento è possibile cancellarsi dalla newsletter tramite questo collegamento.

   
© Distretto delle Alpi Orientali